Prati devastati dai cinghiali

Prati devastati dai cinghiali

Ancora prati devastati dai cinghiali.

L’Università degli Uomini Originari è una Comunanza Familiare costituitasi nel 1289 e da allora mantiene in cura l’area di Monte Cucco, garantendone la biodiversità e l’utilizzo oculato delle risorse naturali a beneficio di tutti.

Da alcuni anni stiamo strenuamente segnalando la problematica legata all’esubero del numero dei cinghiali che, introdotti come specie alloctona nel Parco del Monte Cucco, si sono riprodotti incontrollatamente e causano gravi danneggiamenti all’ambiente, non sempre riparabili.

Negli anni scorsi l’Università è intervenuta con propri mezzi, uomini e risorse per riparare i danni causati dagli ungulati che, indisturbati, rovistano il cotico erboso dei prati sommitali, danneggiandoli irreparabilmente e favorendo la comparsa di piante infestanti.

Circa 50 giornate lavorative, ed ulteriori 20 con mezzi meccanici, sono state effettuate per ripristinare i danni che lo scorso anno gli ungulati hanno fatto a Pian delle Macinare, Pantanella, Ranco dal Piano e Fonda di Val Rachena. Dopo un primo intervento manuale di ripristino delle zolle divelte, si è resa necessaria una rullatura e, nei casi più gravi, una risemina. L’intervento, stimabile in oltre € 20.000, è stato a totale carico dell’Università. Questo non è più accettabile, né tollerabile.

I mezzi di contenimento al numero di cinghiali, finora messi in atto, si sono rivelati totalmente inefficaci. All’interno dell’area parco è possibile effettuare solo la caccia di selezione, da postazione fissa. I numeri di abbattimenti effettuati con questa tecnica, dai selecontrollori abilitati in base ad uno stringente rispetto territoriale, si sono dimostrati totalmente insufficienti.

Sono molti anni che l’Università solleva questa problematica, non ricevendo risposta alcuna dalla Regione Umbria, ente che istituì con pomposa solerzia il Parco del Monte Cucco ma che non con altrettanta efficienza ne ha curato in questi 24 anni manutenzione e promozione. Ci auguriamo che la prossima Giunta Regionale affronti il problema dell’esubero di ungulati, insieme alla promozione del Parco Regionale del Monte Cucco, in modo serio e deciso, affinché possa finalmente risultare un’eccellenza di sviluppo per il nostro territorio.

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